Fornesighe: nel paese del carnevale alpino

Accanto a molte località turistiche montane famose, dove c'è un consolidato sviluppo di offerte e servizi, in particolare piste da sci, alberghi, centri benessere, impianti di risalita, esistono e forse sono la maggior parte, innumerevoli centri medio-piccoli e borghi tagliati fuori dal turismo di massa, privi di strategici servizi, di basso richiamo mediatico e quindi di apparente scarso interesse da parte del viaggiatore medio.
Tuttavia sono questi centri a rappresentare molto spesso l'autenticità dei luoghi montani, servirebbe però una maggiore attenzione alla loro valorizzazione attraverso formule diverse da quelle in uso nei grossi centri turistici (per dire all-inclusive).
Se il 2017 è l’anno del turismo sostenibile secondo l’ONU, per il Ministero dei Beni Culturali è anche l’anno nazionale dei borghi italiani
Questo riconoscimento arriva per valorizzare il patrimonio artistico, naturale e umano di questi luoghi.  
Un turismo attento e sostenibile è un vantaggio economico tutto a favore di luoghi spesso fragili ed abbandonati.
Un esempio può essere in terra di montagna veneta il borgo di Fornesighe in Val di Zoldo; territorio già con forti connotati di sviluppo turistico alternativo con il recupero in questi anni di tradizioni, di usi e costumi, di un patrimonio edilizio-rustico di particolare pregio unite da paesaggi dolomitici unici.
Fornesighe nello specifico ha saputo valorizzare le sue bellezze architettoniche (legate agli innumerevoli tabià e rustici rimasti intatti nei secoli) attraverso rievocazioni storico-culturali, in particolare oggi è conosciuto soprattutto come il paese della "Gnaga".

Si dice "Gnaga" riferendola ad una maschera, ma non una soltanto. La Gnaga è un personaggio doppio che si compone della sagoma di un'anziana signora dagli ingombranti zoccoli in legno, costretta nonostante l'età a portare sulle sue spalle nella gerla un giovane, che sorride giulivo.

La Gnaga
E' Carnevale ed è quindi il momento in cui è concesso scardinare il meccanismo dell'ordine reale delle cose e per un tempo limitato scambiarsi i ruoli. La maschera consente tutto ciò e permette di sfogare le tensioni accumulate in un anno di "normalità".
Il rito del carnevale che qui si celebra nel primo fine settimana di febbraio, altro non è che una derivazione degli antichi riti agrari mirati a chiedere fertilità delle terre e abbondanza delle messi e permette attraverso il suo trasgressivo passaggio di entrare in una nuova vita. 
E quindi avremo nel tradizionale carnevale della Gnaga di Fornesighe, (che ha avuto origine nel 1897 per iniziativa di Valentino Toldo detto "Nin di Rosa") i ragazzi che si travestono da donne, la vecchia Gnaga che porta un giovane, auspicio che l'inverno porti sempre la primavera assieme a tanti altri personaggi come il Matazìn e l'Om Salvarech e tanta voglia di far chiasso in giro per le viuzze del borgo, destinata ad essere ripetuta nel tempo dai coscritti e a diventare la famosa sfilata di oggi...la Gnaga appunto!

Il Corteo

    Il Matazin


        L'Om Salvarech

Accompagna la manifestazione anche un concorso di volti lignei a tema ad opera dei diversi artisti mastri intagliatori di legno delle valli vicine.
 

Un invito, grazie anche a questo particolare evento, a scoprire un luogo fuori dalle classiche rotte turistiche alpine, riscoprendo luoghi, tradizioni, edifici e anche itinerari naturalistici più vicini al mondo alpino di ieri e di oggi, magari assaporando qualche gustosa pietanza in una tipica trattoria locale e dormire in accoglienti camere nei rustici ristrutturati del borgo.

Per approfondimenti consiglio di consultare il seguente sito: http://www.piodech.it/Masks/MasksHome.aspx

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